Gentilissima Francesca, chiedo ospitalità sul Suo blog perché desidero chiedere la Sua collaborazione e quella dei Suoi lettori per la stesura di una “Carta dei diritti e dei doveri dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Esiste, difatti, una“Carta dei diritti dell’infanzia” redatta dall’Onu, venti anni fa, e sottoscritta da alcune centinaia di Nazioni che, a mio avviso, una mera elencazione di luoghi comuni e verità lapalissiane che pone l’accento solo sui diritti mentre, viceversa, è giunto il momento di ricordare anche i doveri.
Chiarisco meglio il mio pensiero: gli organismi politici, nazionali ed internazionali, esercitano la loro demagogia elencando una serie di “diritti” dell’infanzia e dell’adolescenza di cui nessuno dubita e che a nessuno, in qualsiasi parte del mondo, debbono essere insegnati perché fanno parte del bagaglio, non solo culturale, di ognuno di noi, di tutti coloro che si ritengono uomini e donne.
Non ha senso stabilire che i bambini e gli adolescenti non debbono essere oggetto di sfruttamento sessuale. C’è forse qualcuno al mondo che pone in discussione questo diritto? O che lo ignora?
Sarebbe come inserire nella “Carta” il diritto di bambini ed adolescenti a vivere, senza essere uccisi.
Il diritto allo studio, all’alimentazione, ad un’esistenza dignitosa e così via.
Farebbero meglio a fare una “Carta dei doveri di uomini, popoli e Nazioni nei confronti dei bambini e dell’adolescenza, spiegandoci quello che è giusto fare perché non siano sfruttati sessualmente, non siano utilizzati come manodopera dalla criminalità, non siano obbligati a lavorare, ecc.
Ma sui “doveri”degli adulti si sorvola perché non si vuole riconoscere che se nei Paesi sottosviluppati i bambini sono obbligati a lavorare è perché i genitori non hanno i soldi per farli mangiare, quindi lo sfruttamento degli adulti provoca quello dei bambini. Solo per limitarmi ad un esempio.
Per non ricadere nello stesso esercizio di demagogia fine a sé stessa, invece, sarebbe necessario affrontare i temi reali e concreti compilando una “Carta dei diritti e dei doveri dell’infanzia e dell’adolescenza” che abbia valore e significato nella società in cui noi viviamo che, ovviamente, non è quella dell’Africa dove guerra, miseria, violenza, superstizioni ecc. sono all’ordine del giorno, con la complicità degli Stati e delle multinazionali europee, americane ed asiatiche.
Nella realtà italiana, è possibile invece formulare un elenco dei e dei doveri di bambini ed adolescenti perché si è in grado di far rispettare i primi e di imporre i secondi.
Non ha senso, difatti, parlare solo dei“diritti” che si devono accompagnare anche ai “doveri” che i nostri figli hanno, perché ad ignorarli si viola già il loro diritto ad essere educati secondo le regole di una società che si pretende civile.
Insieme ai loro diritti inviolabili, quali l’alimentazione, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, non viene posto più l’accento su quello di essere educati, posti cioè a conoscenza delle regole che disciplinano la vita sociale e che devono essere rispettate per garantire ad ognuno il rispetto della vita, della morale, dei “beni, delle sue scelte, della sua coscienza.
E’ giusto che i bambini abbiano il diritto di studiare fino ad una certa età, ma non devono avere l’obbligo di farlo fino a quando piace allo Stato perché ognuno deve seguire la propria vocazione. E’ meglio avere un operaio specializzato, che sappia leggere, scrivere e contare che non un medico che ammazza i pazienti perché la laurea l’ha conseguita solo perché nella società di oggi ha valore solo il “pezzo di carta”.
La società, viceversa, ha il dovere di vigilare perché ragazzi che abbiano capacità e volontà di studiare non debbano interrompere gli studi per mancanza di mezzi finanziari.
Veramente i nostri figli fino a 17 anni hanno solo diritti? Non credo.
Ricordiamo allora anche i loro doveri: il rispetto per i genitori, l’obbedienza, la sincerità, l’osservanza delle regole, la solidarietà con la famiglia e nella famiglia, prima ancora che nella società, il dovere di studiare.
Serve una “Carta” da far conoscere ai nostri figli e a tanti dei loro genitori per dire che i diritti si accompagnano necessariamente ai doveri.
Insieme al diritto allo studio, c’è il dovere di studiare. Cancella re il secondo non ha senso logico, così come non lo ha ricordare solo i diritti dei figli e i doveri dei genitori ai quali non è più riconosciuto alcun diritto.
Vogliamo ricordare i diritti dei genitori e i doveri dei figli nei loro confronti?
Pretendere che un padre ed una madre abbiano solo l’obbligo di far mangiare i figli, di vestirli, mandarli a scuola, farli vivere in una casa decente, farli giocare, farli curare e non abbiano alc un diritto ha comportato quello che tutti vediamo ogni giorno nelle scuole e nelle strade.
Se la famiglia rimane il primo modello di società che il ragazzo conosce, allora facciamo in modo che questa micro-società torni ad essere centrale nella sua vita e sia posta nuovamente alla base della sua educazione e della sua formazione.
A questo si può giungere solo cessando dalla retorica dei soli diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, facendo credere a questi nostri ragazzi che la loro età giustifica ogni cosa, che essi hanno di ritto al premio se compiono il loro dovere ma non mai alla sanzione se trasgrediscono.
Sappiamo che così non è, che la realtà dei nostri figli divenuti maggiorenni è molto diversa, perché la società si basa su regole che devono essere rispettate.
Fingere che fino a 18 anni questa verità non valga per i minori è ipocrita, anzi delittuoso perché il ragazzo cresce nel convinci mento che può fare quello che vuole tanto è suo diritto essere “compreso” e “perdonato”.
La “devianza” nella società non si combatte a partire dai 18 anni, ma fin dall’infanzia, riconoscendo ai nostri figli il diritto di essere educati, ai genitori il dovere di educarli, agli uni e agli altri che hanno diritti e doveri reciproci.
Elenchiamo gli uni e gli altri, e chiediamo alla classe politica di cessare dalla sua demagogia che ha portato alla perdita dell’innocenza delle ultime generazioni e di consentire ai genitori l’esercizio del loro dovere verso i figli; educarli, insegnando loro che hanno i loro diritti e, insieme, i loro doveri.
Una“Carta dei diritti e dei doveri dell’infanzia e dell’ adolescenza” serve a riscoprire quanto è stato cancellato, salvo versare fiumi d’inchiostro e valanghe di parole su una generazione che conosce solo droga, alcool, sesso e irresponsabilità.
Gli adulti hanno il dovere di proteggere i minori ma devono essere anche posti nella condizione di esercitare questo loro dovere, in caso contrario si nega il diritto del minore di essere tutelato dai pericoli del mondo e da sé stesso.
Vincenzo
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